Nel panorama del diritto del lavoro, il tema del licenziamento per scarso rendimento e dei comportamenti extra-lavorativi è diventato sempre più centrale, soprattutto alla luce delle evoluzioni sociali, tecnologiche e giurisprudenziali degli ultimi anni. Il 2025 segna un punto di svolta: le aziende si trovano a dover bilanciare esigenze organizzative e produttive con il rispetto della privacy e della libertà personale dei dipendenti. Ma fino a che punto può spingersi il datore di lavoro nel valutare la performance o nel giudicare la condotta privata del lavoratore?
Vediamo insieme cosa prevede la legge, quali sono i limiti imposti dalla giurisprudenza e quando è utile rivolgersi a un team legale come Next is here per ricevere consulenza personalizzata.

Scarso rendimento: quando è legittimo il licenziamento per scarso rendimento?

In Italia, il licenziamento per scarso rendimento è possibile, ma richiede una rigorosa dimostrazione oggettiva da parte del datore di lavoro. Non è sufficiente, infatti, una percezione soggettiva di “insoddisfazione” nei confronti del lavoratore. Secondo la giurisprudenza consolidata, il rendimento deve essere significativamente inferiore alla media, continuativo nel tempo e tale da compromettere l’organizzazione aziendale.

Nel 2025, con l’uso sempre più diffuso di strumenti digitali per monitorare produttività e obiettivi (CRM, software di tracciamento, IA predittiva), si aprono scenari complessi: se da un lato queste tecnologie forniscono dati misurabili, dall’altro sollevano interrogativi sul rispetto della privacy e sulla legittimità del controllo a distanza.

Comportamenti fuori dal lavoro: quanto contano?

Un altro aspetto sempre più dibattuto riguarda i comportamenti dei dipendenti fuori dall’orario di lavoro, in particolare quelli espressi sui social network, durante eventi pubblici o nel tempo libero. Il principio cardine del diritto del lavoro italiano è che la vita privata del lavoratore è tutelata, a meno che le sue azioni non abbiano ripercussioni dirette sull’immagine, la sicurezza o l’operatività dell’azienda.

Alcuni esempi di comportamenti che potrebbero configurare giusta causa o giustificato motivo di licenziamento:
● Diffamazione dell’azienda sui social o in pubblico
● Violazione del patto di riservatezza o del codice etico aziendale
● Condotte illecite che ledono la fiducia nel rapporto di lavoro (es. molestie, frodi, violenza)

Tuttavia, non è sufficiente un comportamento ritenuto “sconveniente” o moralmente discutibile per giustificare un licenziamento. Il datore di lavoro deve dimostrare un nesso causale diretto tra l’azione privata e il danno (reale o potenziale) subito dall’azienda.

Privacy, controlli e nuovi limiti legali

Il Garante per la protezione dei dati personali ha più volte richiamato aziende e pubbliche amministrazioni al rispetto della normativa GDPR anche in ambito lavorativo. L’utilizzo di sistemi di videosorveglianza, controllo accessi, tracciamento e analisi comportamentale deve sempre avvenire nel rispetto dei principi di proporzionalità, finalità e trasparenza.

Nel 2025, il monitoraggio da remoto dei dipendenti è ammesso solo se previsto da una policy aziendale approvata e condivisa preventivamente con il lavoratore, e in presenza di specifiche esigenze organizzative o di sicurezza. Ogni violazione può costituire un abuso e, nei casi più gravi, annullare il licenziamento.

Quando rivolgersi a uno studio legale?

Sia per il lavoratore che per l’azienda, un licenziamento legato a rendimento o comportamento personale è una questione delicata, che può avere risvolti giudiziari, economici e reputazionali.
Lo studio legale Next is here offre consulenza specializzata in diritto del lavoro, sia per i dipendenti che desiderano tutelare i propri diritti, sia per i datori di lavoro che vogliono agire nel rispetto della legge, evitando sanzioni o contenziosi.

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Il diritto del lavoro nel 2025 richiede una visione aggiornata, consapevole delle sfide tecnologiche e sociali. I confini tra vita professionale e privata si fanno sempre più sottili, ma è proprio qui che entra in gioco il ruolo della tutela legale. Affidarsi a professionisti esperti come quelli di Next is here significa proteggere i propri diritti e agire con sicurezza, in un mondo del lavoro che cambia ogni giorno.